Il risorgimento dei Digital Garden
L’emergere, o meglio il “riaffiorare”, dell’idea dei digital garden, come luoghi personalissimi, informali, imperfetti, a cui dedicare una parte del proprio tempo libero per abbellirli, curarli e veder crescere i propri interessi e passioni, è un fenomeno in crescita. Un’idea che trovi, un passaggio che ti fa sorridere, un’ispirazione che raccogli… è un qualcosa che puoi condividere con altri, e magari, di mano in mano, chissà che non nasca un frutto in un altro giardino digitale a kilometro 0. Credo che questo sia il tipo di contenuto più genuino e meno tossico del web, e dunque invito anche te a fare lo stesso.
C’è chi, come me, non ha mai smesso di dedicarsi alla propria presenza online, grazie alla grande quantità di piattaforme e servizi online. Ma il vero è proprio “giardino digitale”, dovrebbe avere la caratteristica di non avere troppe dipendenze infrastrutturali. Spesso va bene un home-server o un hosting “statico” da cui si caricano file dal proprio computer.
Però non sono tipo da “giardino”. Sono più propenso all’orto. E il mio, a scanso del nome, è proprio un orto digitale. Coltivo ortaggi. Non sono belli ed eleganti come fiori multicolori, ma spero che possano servire come ottimi ingredienti, per donare odori e sapori naturali e onesti. E che per essere anche buoni devono essere coltivati su un terreno non inquinato, senza fastidiosi parassiti.
Ecco il mio concetto di Digital Garden. Uno spazio di condivisione senza troppi filtri, perché ciò che mostriamo al mondo non deve per forza solo essere un sorriso di plastica, ma può essere anche una barba incolta.
Ed è così che ho chiamato i miei post incompleti (chissà se lo saranno mai…) “semi”, seeds in inglese. Mi daranno pomodori o patate, oppure nulla, oppure erbacce che un giorno dovrò eliminare. Ma è questo il bello della vita. Ed è, credo, incoraggiante per chi pensa di essere inadeguato, chi pensa che le cose debbano riuscire bene o ‘perfette’ alla prima, altrimenti si è dei falliti.
Non è così. Le cose costano impegno, fatica e non sempre riescono. E questo mio giardino vorrebbe esserne un esempio.