Buon rientro!

Sono diverse settimane che non scrivo un nuovo post su 77nn… non che abbia avuto particolari impegni che me l’hanno impedito, probabilmente mi è mancata la voglia. Un articolo, soprattutto scrivendo senza un piano editoriale come fanno i professionisti, richiede una parentesi temporale non trascurabile, e ho preferito gettare il mio tempo in attività più immediatamente appaganti, come guardare qualche anime che senza VPN non riuscivo. Sì, mi sono deciso a provare un servizio VPN che non sia NordVPN, bensì MullvadVPN. Non sono pagato per dirlo, ma lo dico ugualmente, sebbene mi sembri assurdo fare la recensione di un servizio che utilizzo per guardare anime. Fossi un dissidente nordocoreano potrei fare una reale recensione, tipo:

“Ciao, sono Sang Young¹, e sono ancora vivo quindi funziona bene. Lo raccomando.”

… ma devo ammettere che l’esperienza della VPN è interessante e, non troppo sorprendentemente, rispettosa della privacy. Soprattutto il fatto che non devi registrarti per aprire un account… potresti anche pagare in contanti dentro una busta inviata per posta, per dire. Molto ben concepito. Ho acquistato 3 mesi per vedere se le velocità sono accettabili, per capire le eventuali limitazioni (alcuni fornitori di servizi sono scontenti del mio indirizzo IP e non mi servono, tipo Classeviva del Gruppo Spaggiari per il registro di classe dei figli, ma alla banca sta bene), ma non ho (ancora) un vero motivo che me lo renda indispensabile… non saprei, mi sembra ridicolo che sono tracciato dal cellulare dell’ufficio ma non da quello privato che sta nell’altra tasca. Oppure il mio PC è al sicuro ma quello delle mie figlie no, altrimenti non funzionano con Teams, Classroom a compagnia cantante. Però colgo l’utilità del servizio in precisi momenti dell’anno, tipo in estate, o durante i viaggi, quando sono esposto a reti pubbliche o private che non controllo, o per l’appunto, quando sono connesso al WiFi guest dell’ufficio.

A parte questa piccola novità, comunque, sono piuttosto ansioso di riprendere le mie routine. Ci pensavo qualche giorno fa… Sono 10 anni che lavoro nella stessa Azienda ormai, e per me rappresenta un record assoluto di tempo trascorso nello stesso luogo di lavoro. Ho trascorso 12 anni in Marina, è vero, ma tra Accademia a Livorno, base Sommergibili a Taranto e altre esperienze più brevi altrove, al massimo sono stati 5 anni consecutivi. Ho sempre pensato che fossi affetto da una forma mutante della “crisi del settimo anno”… finché non ho scoperto alla tenerà età di quasi 49 anni, il guily pleasure dell’abitudinarietà, del rifugiarsi in una comfort zone che credevo di non possedere. Può darsi che sia un segno di senilità, ma credo anche che a questo punto, qualche vizio comportamentale posso anche essermelo meritatamente guadagnato, avendo anche sconfitto il demone del fumo senza ricadute da oltre un anno.

Abitudinarietà, routine, comfort zone.

Sono, per la prima volta, quasi ansioso di ricomunciare la routine, ma soprattutto di farne qualche modifica. Diciamo quasi la stessa routine, ma 2.0, migliorata.

Prima di tutto aggiungerò una mezz’ora di cyclette al mattino, appena sveglio, con doccia a seguire. Devo perdere diversi chili entro Giugno e devo obbligarmi ad esercizio quitidiano, senza scuse che devo andare in posti come palestra o piscina, portarmi borse e borsoni, o tipo “oggi no, che piove…“. L’allenamento in camera con mezzi propri è la scelta migliore. E magari nel weekend riprendere l’abitudine alla bicicletta vera e tornare a farmi un paio d’ore all’aria aperta.

Questo mi porterà ad arrivare in ufficio almeno 40 minuti dopo. Poco male: anziché alle 07.30 arriverò alle 08:15 (ci aggiungo anche la correzione per il traffico in più). Potrebbe sembrare irrilevante, dato che l’orario tipico sono le 08:30-09:00, ma c’è il fattore parcheggio che influisce sulla scelta. Sono disposo a parcheggiare fuori dall’Azienda e farmi altri 10 minuti di passeggiata, almeno quando so di non avere impegni particolari che mi richiedono la macchina vicina.

Puirtroppo non è ancora il momento per scambiare il mezzo di trasporto privato con quello pubblico… è ancora troppo larga la differenza di tempo tra auto e mezzi pubblici, e non voglio rinunciare a quei 40 minuti abbondanti di divano anziché di “in piedi sull’autobus”.

Ovviamente, poi, come non dire che vorrei avere una maggiore costanza nella scrittura del blog? Ma davvero, però, la desidero? Alla fine la voglia di scrivere dei post più lunghi e strutturati (come questo) non è mai altissima. Probabilmente questo è dovuto al fatto che da qualche tempo sto lasciando i miei rant e i post più “di sfogo” all’account del Fediverso @77nn e questa cosa mi scarica un po’ della voglia di scrivere sul blog… ma la cosa può tranquillamente continuare così, non è che mi scrivo addosso. Ma qui si esonda nel campo dei buoni propositi, che quest’anno ho già formulato (per l’appunto qui: https://goto.77nn.it/@77nn/statuses/01JGGRZYGEQHZEHN0MFA61NDVD) e che comunque non porteranno modifiche significative alla mia routine.

Vorrei però riavvicinarmi al podcast. L’esperimento di un paio di anni fa mi aveva divertito molto e vorrei finalmente riprenderlo. Questo comporterà la necessità di prevedere una finestra di qualche ora nel fine settimana per la scrittura, la registrazione e l’editing, ma probabilmente ridurrò la durata a 10, massimo 12 minuti. Il grave problema è trovare un filone di argomenti su cui abbia una sufficiente preparazione teorico-pratica, per poter offrire un punto di vista non banale e utili spunti di riflessione. Mi rifugerò nell’informatica, con buona probabilità, commentando le notizie più curiose.

Adesso vado a prepararmi per la visione di Goldrake U, in onda da questa sera su Rai2. Ritornerò un po’ bambino, ma mi merito anche questo!

Ciao!

Note